Chi sono i cosiddetti “influser”? Come si differenziano dagli influencer e perchè sono così importanti per le aziende?
Qualsiasi forma di comunicazione, da sempre, ha come primo obiettivo quello di persuadere e quindi di “influenzare” i comportamenti delle persone. Nello specifico, la comunicazione aziendale mira ai potenziali clienti, influenzando i loro comportamenti d’acquisto.
Questo principio nel tempo non è cambiato: si sono trasformati solo gli strumenti con cui le persone comunicano.
Con l’entrata in gioco degli influencer, le persone hanno iniziato a prestare maggiore attenzione alle preferenze dei loro pari o di persone che ammirano, ancor più che alle pubblicità.
Prima dell’avvento dei social questi “influenzatori” venivano chiamati “opinion leader”, “trend setter”, “early adopter”, a volte “testimonial”; oggi possiamo chiamarli Influencer, Micro-influencer, Advocate o Influser.
Il termine che ogni giorno (anche erroneamente) sentiamo utilizzare per definire tutta la macrocategoria di “comunicatori” sul web è influencer.
Quest’ultimi hanno un numero di follower molto alto sulle varie piattaforme social e/o godono di un’esposizione mediatica piuttosto ampia.
L’audience li segue anche per essere alla moda o per apparire, perché sa che molti altri seguiranno quella persona ed i suoi suggerimenti.
Ad oggi però, è più ampia la consapevolezza che se un grande influencer magnifica le qualità di un prodotto è perché il brand dello stesso l’ha probabilmente pagato per farlo e questo ne riduce fortemente la credibilità.
Sempre più importanza invece stanno assumendo i micro influencer. Si tratta di utenti con un numero di follower più limitato, nell’ordine del migliaio. Oltre a questo, ciò che li distingue dagli influencer, è che spesso sono appassionati ed esperti di un settore specifico.
Si tratta di persone che hanno costruito nel tempo una piccola community relativa alla nicchia di loro competenza, all’interno della quale godono di fiducia e autorità: è proprio la fiducia che questi utenti ispirano che ne migliora la credibilità.
Questa fiducia può concretizzarsi anche con un engagement rate più alto rispetto agli altri influencer: ciò li rende estremamente efficaci ed appetibili per le aziende.
Proprio in questo ambito operano i cosiddetti Influser (crasi tra influencer e user). Con questo termine ci si riferisce a persone fortemente propense alle novità e che hanno tra amici e conoscenti la fama di essere degli anticipatori.
Sono le persone che ricerchiamo e seguiamo perché ci fidiamo ciecamente di loro, che non si limitano a promuovere qualcosa o a essere dei testimonial, ma sono dei veri e propri anticipatori di trend. Proprio per questo sono identificati come riferimento autorevole per sapere quali sono le nuove tendenze e mode.
Inoltre, quando un’innovazione viene adottata da un individuo molto rispettato all’interno della sua rete sociale, si diffonde il desiderio di quella specifica innovazione e si determina una vera e propria influenza nel comportamento di consumo.
Per i Brand gli influser sono soggetti estremamente interessanti perché hanno un’efficacia nell’influenzare la loro rete molto più elevata di chiunque altro.
Per coinvolgerli nella comunicazione di un prodotto o servizio occorre attirare la loro attenzione e convincerli, in quanto estremamente informati.
L’influser fonda la sua stessa esistenza (ed anche la sua soddisfazione personale) sull’essere riconosciuto, nella propria cerchia d’influenza, come suggeritore di novità affidabili e credibili. Non può permettersi di “legarsi” a un brand se non quando pienamente convinto e certo della sua validità.
Il trend che emerge è chiaro: le persone stanno spostando la loro l’attenzione e non seguono più esclusivamente i grandi influencer, ma danno sempre più credito anche i micro influencer e gli influser.
Questa tendenza è confermata da una ricerca condotta da Agi che evidenzia come il 62% degli utenti segua sui social network, non tanto i profili ufficiali dei personaggi famosi, ma persone che trattano tematiche specifiche di proprio interesse.
Il 49% degli intervistati conferma di considerare, come veri influencer, persone meno conosciute al grande pubblico, ma molto noti tra una cerchia di appassionati.
Di questi ultimi seguono indistintamente sia contenuti personali in cui raccontano la loro quotidianità, sia contenuti di natura più commerciale in cui promuovono o consigliano specifici prodotti o servizi.
È infine interessante notare come il consiglio di familiari e amici sia ancora oggi la fonte di informazione più persuasiva. Molte ricerche sono concordi nell’affermare come quasi l’80% delle persone ritenga il passaparola la fonte più affidabile.
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