Cos’è “l’economia dei dati”? Perché oggi i dati rappresentano la vera ricchezza per le aziende?
Da anni ormai (come si vede sulla copertina di maggio 2017 di The Economist) è emerso con forza il trend della data economy, approfondito anche da noi nell’Osservatorio sui 49 Future Trends.
Quella che si sta sempre più affermando è una vera e propria economia, nella quale il “petrolio” sono i dati.
Chi detiene davvero la ricchezza non solo possiede grandi quantità di dati ma è in grado di elaborarli e trarne valore, ricavandone informazioni utilizzabili concretamente.
Da Big data a Huge data: ogni giorno vengono caricati oltre 2.500 miliardi di gigabyte di dati nel web, tanto che nel 2025 avremo 175 zettabyte di dati online (fonte: IDC, 2018) e la diffusione dei dispositivi IoT contribuirà in modo esponenziale a questa crescita.
La seguente infografica di Domo mostra l’immensa mole di dati che vengono prodotti ogni minuto nel mondo.
L’immensità dei dati prodotti ogni minuto fa emergere una certezza: la chiave non sta solo nel ricercare e conservare questi dati, il reale valore è dato dalla capacità di estrapolare senso dai dati, trovando i thick data all’interno dei big data e trasformandoli in informazioni utili alle scelte strategiche aziendali. Lavoro che InTribe svolge giornalmente utilizzando la Customer Insight Data Intelligence.
Da tempo i produttori di software si pongono questa domanda e alcuni di loro (come IBM, Facility Live e Expert System) hanno capito che la chiave di lettura è in primis semantica. Questo non significa però che si potrà mai prescindere dall’incrociare ogni dato, informazione o prodotto con i comportamenti umani, già tracciabili attraverso le informazioni presenti in rete.
Molte aziende utilizzano già questi software con la consapevolezza che analizzare i Big Data permette di risolvere problemi, migliorare i prodotti, monitorare i mercati, prevenire guasti, individuare problemi di salute e molto altro.
Questo apre la strada a milioni di posti di lavoro in tutto il mondo: in futuro delegheremo l’elaborazione di dati a software capaci di fare in poche ore panoramiche di mercato, sociali e predittive, che un pool di esperti farebbe in almeno un mese di lavoro, con risultati meno profondi.
Questo cambiamento sta dando vita a nuovi professionisti, che offriranno, internamente o in outsourcing, questo servizio di analisi approfondita dei big data.
In conclusione, le aziende che posseggono i dati valgono sempre di più, per le potenzialità esponenziali di fatturato realizzabile utilizzando i dati posseduti.
Quella che si paga è la conoscenza del mondo e delle sue dinamiche che questi dati ci consentono di ottenere, in modo da utilizzare le informazioni per veicolare le nostre scelte.
InTribe ha realizzato l’indagine 49 Future Trends, tracciando i macro-trend predittivi che stanno cambiando il tuo mercato e gli insights dei tuoi consumatori.