Cosa significa davvero genderless? Come si avvicina chi adotta fermamente questo valore?
Benvenuti nel pensiero laterale della Generazione Z.
La presenza costante degli altri nella propria vita, dai “like” alle foto, dalle pagine web ai commenti sui post e alle recensioni online, porta la Generazione Z a rispettare con più naturalezza la diversità di opinioni e di orientamenti tra le persone.
Per loro accettare la diversità è un modo di pensare e agire innato, scontato ed ovvio.
Essendo, a livello mondiale, la prima generazione più etnicamente variegata rispetto alle precedenti, i digital innates considerano come la norma persone provenienti da “minoranze” o con orientamenti sessuali o caratteriali diversi dallo standard.
Per questa generazione è naturale quindiaccettare le peculiarità di ciascuno, che sono considerate un punto di forza perché contribuiscono alla propria originalità, un fattore molto importante per la Generazione Z.
Consapevoli di quanto la dicotomia uomo/donna in passato abbia penalizzato le donne stesse e tutti coloro che non si identificano in nessun genere, i ragazzi della Generazione Z ritengono che ognuno di noi debba essere conosciuto e valutato a prescindere da questo singolo aspetto.
Per questo motivo stiamo assistendo ad una maggiore tendenza verso il gender-neutral in ogni ambito.
La Generazione Z adotta quindi uno stile di vita dissociato dalle differenze di genere e per farlo sta totalmente trasformando, ad esempio, il mercato della moda. Chiede e cerca sempre più capi di abbigliamento neutri dal punto di vista del genere in grado, ad esempio, di camuffare l’essere uomo o donna sotto magliette larghe.
L’intenzione non è quella di nascondere o rinnegare l’essere uomo o donna, bensì assistiamo alla volontà di un’intera generazione di essere accettati a prescindere dalla prima grande evidenza che in passato ha causato le discriminazioni di genere e di orientamento sessuale.
I giovani che si affacciano oggi al mondo dei consumi hanno una mentalità più aperta verso il genere, per cui sono più portati ad acquistare prodotti gender-neutral o genderless. Questo è il motivo per il quale le vendite di prodotti non binari sono in costante crescita in qualsiasi settore.
I giovani della Generazione Z non amano le etichette, né considerarsi un gruppo sociale omogeneo. Preferiscono che l’unicità di ognuno sia valorizzata e considerata degna di rispetto e attenzione, perché ognuno è diverso a modo proprio.
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Concludiamo con un consiglio per le aziende: se la Generazione Z è per voi un target importante, ricordate che l’89% dei giovani ritiene che il brand debba avere uno scopo oltre a quello comune del profitto. Questo scopo deve essere comunicato in un modo non scontato, ma autentico, facendo emergere il reale impegno dell’azienda nei valori in cui crede.
La Generazione Z valuta positivamente i brand che perseguono l’attivismo sociale attraverso le proprie campagne mediatiche.
I brand devono quindi dimostrarsi etici e lo devono far sapere in modo concreto e trasparente. Solo così possono diventare degni di fiducia e di credibilità.
Delineare un brand purpose in linea con i desiderata della Generazione Z significa quindi andare oltre il profitto, trasmettere valori e una visione del mondo di cui il brand si fa promotore.
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