Il valore del settore food a livello mondiale è di oltre 5 trilioni di euro e il 40% della forza-lavoro globale è impiegata proprio nel food system.
Tra crescita della popolazione mondiale, nuove tecnologie, qualità, biodiversità e nuovi sapori, il modo di consumare e assaporare il cibo sta cambiando in modo irreversibile.
Durante il nostro workshop Future of Food & Beverage, insieme a Mirna Pacchetti – CEO di InTribe e Senior Qualitative Data Scientist – abbiamo approfondito l’evoluzione del settore alimentare tra trend, nuove tecnologie e cambiamenti culturali.
Scopri i nuovi trend che stanno influenzando gli insight dei tuoi consumatori. Cliccando qui puoi scaricare la presentazione completa dell’evento:
Secondo nuove stime delle Nazioni Unite, nel 2050 la popolazione mondiale supererà i 9 miliardi di abitanti.
Questo trend farà si che sempre più aree coltivabili verranno convertite a uso residenziale, riducendo la disponibilità di terreni lavorabili.
Tutto ciò, unito all’intensivo utilizzo delle aree coltivabili nelle zone più miti della Terra, con conseguente inaridimento dei terreni, mette a repentaglio la capacità di soddisfare il crescente bisogno di cibo dell’aumentata popolazione mondiale.
Lo Stato Mondiale delle Risorse Idriche e Fondiarie per l’Alimentazione e l’Agricoltura (SOLAW) sottolinea inoltre che, sebbene negli ultimi 50 anni si sia registrato un notevole aumento della produzione mondiale, in troppe occasioni tali miglioramenti sono stati accompagnati da pratiche di gestione delle risorse che hanno degradato gli ecosistemi terrestri e idrici.
Questa consapevolezza ha spinto startupper e ricercatori a ideare nuove soluzioni di coltivazione, con l’obiettivo di sfruttare zone aride, mari e grotte sotterranee per la coltivazione di ortaggi e frutta in totale assenza di luce, con ridotte riserve d’acqua e prodotti senza l’ausilio di pesticidi.
Questo breve accenno fa emergere come nel campo alimentare la tecnologia aiuterà a risolvere grandi problemi legati al consumo di cibo. Il termine Foodtech, infatti, sta diventando sempre più sinonimo di: sostenibilità, impatto ambientale positivo, benessere delle persone.
Grazie alle nuove tecnologie, la coltivazione di frutta e verdura, la produzione di proteine alimentari e l’elaborazione industriale diventeranno sempre meno dannose per l’uomo e l’ambiente. Non solo: beneficeremo del concetto “chilometro zero” anche in zone aride del mondo e riusciremo a ricreare la biodiversità tipica di ogni luogo grazie alla riscoperta di antichi ingredienti caduti in disuso.
Sebbene la commistione di gusti e sapori provenienti da tutto il mondo sia sempre più la normalità sulle nostre tavole, quello che stiamo vivendo è un periodo che segna anche (e soprattutto) il ritorno alla riscoperta dei cibi più sani, legati alla tradizione e che aiutano a riprodurre la biodiversità.
Questo fenomeno si integra alla scoperta di nuovi sapori ormai diventati quotidianità, come lo zenzero, la curcuma e la soia, ormai parte integrante della rinnovata tradizione culinaria italiana.
I nostri gusti diventano infatti sempre più globalizzati, pur rimanendo legati alla tradizione. Tutti stiamo acquisendo una propensione in più verso la sperimentazione di nuovi sapori.
A questo trend se ne uniscono altri, più globali, destinati inevitabilmente a trasformare il modo in cui intendiamo il cibo, lo produciamo e lo consumiamo.
L’agroalimentare sta conoscendo una nuova primavera e, grazie alle innovazioni che stanno interessando il mondo dell’agricoltura, stanno nascendo nuove professionalità. I dati che fanno ben sperare riguardano soprattutto i giovani, che stanno ritrovando il piacere di svolgere lavori molto comuni al tempo dei nostri nonni.
A giugno 2017 (dati Unioncamere) le imprese agricole e dell’industria alimentare guidate da giovani under 35 erano 57 mila (il +6,8% vs 2016). L’Italia era al vertice nell’Unione Europea per la presenza di giovani nell’agricoltura.
Uno dei trend che prenderà sempre più piede nel mondo del food è quello della blockchain, protocollo tecnologico in grado di gestire e controllare dati e contratti.
Fattorie e aziende agricole sono sistemi molto complessi e la blockchain permette di semplificare e, soprattutto, monitorare le fasi di coltivazione e distribuzione del cibo lungo tutta la filiera. Ad esempio, si potranno ridurre notevolmente i tempi di consegna e pagamento dei prodotti semplificando il sistema di agenti di vendita locali in un unico registro distribuito. Questo accorcerà le distanze tra acquirenti e fornitori, aumentando anche il margine di guadagno degli agricoltori.
Un’altra applicazione della blockchain si ritrova nel controllo dell’origine del prodotto. Sull’onda del trend del biologico cresce il bisogno di verificare a attestare la supply chain della merce. Registrando i prodotti biologici certificati in un libro mastro virtuale ognuno può verificare in tempo reale la storia di un singolo articolo arrivato in negozio.
Aumentando la trasparenza della produzione alimentare avremo consumatori sempre più in grado di prendere decisioni consapevoli all’interno del punto di vendita, verificando in pochi click la filiera produttiva e distributiva.
InTribe ha realizzato l’indagine 49 Future Trends, tracciando i macro-trend predittivi che stanno cambiando il tuo mercato e gli insights dei tuoi consumatori.
Grazie alla nostra tecnologia proprietaria di Consumer Insight Data Intelligence ti aiutiamo a capire come coinvolgere ed attrarre maggiormente la tua audience. I nostri dati supportano nella definizione delle motivazioni sottostanti i processi decisionali e d’acquisto del tuo target, per utilizzare le leve comunicative più efficaci e rivolgere l’attenzione ai luoghi virtuali e fisici che realmente catalizzano gli acquisti dei tuoi prodotti.
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